Inaugura sabato 26 agosto presso la Minigallery di Assisi la mostra Oh Sheet! di Alessandro Calizza, che si compone di vecchie incisioni su cui l’artista interviene con acquerello e acrilico dando vita – nell’inconfondibile stile – a scenari sull’orlo dell’apocalisse. Per l’occasione sono esposte dieci stampe originali ottocentesche provenienti principalmente da un portfolio di John Coney raffiguranti edifici in disfacimento, rovine, cui si aggiunge un piccolo nucleo di poster, scansioni ritoccate a mano e tirate a tre.
Acqua, tentacoli viola, radici e arbusti, piante carnivore, nubi e cieli acidi, graffiti multicolori invadono, saccheggiano, conquistano e annichiliscono memorie della nostra identità culturale. Grazie alla matrice romantica, con la sua seduzione per l’antico e il pittoresco, alle tinte invitanti e seducenti, che mutua dalla pubblicità e dalla comunicazione, e ai codici fantastici della fiaba, Calizza racconta non solo «un sistema al collasso, qualcosa che non è riuscito a sopravvivere, la dichiarazione di un fallimento» ma lo fa mascherandone le conseguenze proprio sotto la patina ammiccante: una sorta di normalità della fine.
La produzione su carta, che si differenzia per una maggiore libertà dalle opere di grandi dimensioni, è costante da circa cinque anni: parallela a cicli distanti nel tempo e per ricerca fra loro, ne attraversa tutte le fasi sviluppandone in embrione i procedimenti e facendone convivere spunti e passaggi. E anche se alcune incisioni sono state già esposte, singolarmente o in piccoli gruppi, ne è stata data finora una presentazione parziale. La mostra presso la Minigallery è la prima rivolta esclusivamente a fornire una visione coerente di quello che l’artista ha definito «l’inizio di una storia che non è andata nella direzione giusta; una fotografia dal futuro».
Carlotta Monteverde