Viaggio su quello che oggi vorremmo sia l’abitare, un dimorare nel ritmo dello spirito e nella curiosità di chi arriva al nostro fianco.
Ossidiana è di per sé non una città ma un groviglio di metropoli in pietra refrattaria con incursioni di colori ottenuti da particolari ossidi.
Ma è anche il suo negativo.
Un viaggio intimo in bianco e nero che si offre come una delle tante possibilità di vivere interiormente i mondi del nuovo presente.
Ossidiana è il doppio sogno di come potremmo abitarli.
Città ribaltate e oltrepassamenti di cattedrali.
La città è come un linguaggio, e se le parole sono un virus che oramai ha preso dimora nel corpo dell’uomo, così sono anche le strade, facendo perdere la facoltà del silenzio.
L’uomo di oggi riscopre nelle trame verdi del tufo e nell’odore della pietra un’attitudine infantile ed eterna: inventare storie e restituirle al quotidiano.
Entrare all’interno di questa cattedrale visionaria credo sia come far esperienza del mare -qualcosa di gratuito, che supera la logica dell’economia, del vantaggio per sé- imparare qualcosa di oscuro, senza l’aiuto di nessuna scienza, ma abitarlo, frequentare questo posto come un amico stretto, la strada dove siamo cresciuti, un orizzonte che ci chiama proprio perché sfugge”.
Walter Paradiso – Vive e lavora tra Roma e Torino. I suoi lavori, prevalentemente di arte video, sono stati presentati in diversi festival internazionali. È insegnante di discipline tecniche legate all’editoria e alla fotografia nelle scuole superiori di secondo grado. Ha insegnato all’Università Sapienza argomenti riguardanti il suono nelle arti elettroniche e performative.